Cosa si intende esattamente per prove equipollenti?

Con il nuovo modello di PEI ci sarà per gli alunni delle scuole superiore la possibilità di avere un percorso con obiettivi ridotti e prove equipollenti (prima dette prove erano previste solo per gli Esami di stato). A parte le prove in braille, e prove audio, cosa si intende esattamente, facendo degli esempi, per prove equipollenti?

In realtà da tempo si potevano sostenere prove equipollenti anche nella valutazione intermedia, ma di solito venivano chiamate in questo modo solo all’esame di stato.

Equipollente significa dello stesso valore.

Sono delle verifiche personalizzate, diverse da quelle dei compagni, che consentono ugualmente di verificare se sono stati raggiunti gli obiettivi o le competenze previste per tutti.

Rientrano di fatto nelle modalità di verifica (V. Linee Guida PEI pag. 36).

Possono essere omessi contenuti considerati non essenziali, può essere consentita la consultazione di prontuari o glossari, si possono allungare i tempi o ridurre quantitativamente il numero di esercizi o domande… Se una verifica di matematica prevede la soluzione di 6 problemi, in una prova equipollente possono essere ridotti di numero ma conservando un analogo livello di difficoltà.

Fino al 2017 le annuali  Ordinanze Ministeriali sugli esami contenevano una definizione di prove equipollenti  che era però tratta da norme primarie ora abrogate (ad es. il DPR 323 del 98) per cui dal 2018 in poi non compare più. Può essere però utile richiamarla lo stesso perché molto precisa ed efficace:

Diceva che le prove equipollenti «possono consistere nell’utilizzo di mezzi tecnici o modi diversi, ovvero nello sviluppo di contenuti culturali e professionali differenti. In ogni caso le prove equipollenti devono consentire di verificare che il candidato abbia raggiunto una preparazione culturale e professionale idonea per il rilascio del diploma attestante il superamento dell’esame
Condividi

Inserimento: 11 Agosto 2021 Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio 2024

FAQ correlate