Sulla corresponsabilità educativa e le possibilità di decisione dei genitori

Vorrei fare una domanda: riguardo alla corresponsabilità educativa che con le nuove norme prevede che i genitori siano partecipi al programma scolastico del proprio figlio: può un genitore in disaccordo completo con il piano di lavoro fornito dalla ASL alla scuola, opporsi fermamente alla sua realizzazione con la convinzione che si stia facendo un danno grave? In caso i dubbi del genitore non siano ascoltati o presi in considerazione né dalla ASL né tantomeno dalla scuola, può il genitore "imporre" alla scuola la consulenza diretta di uno specialista della riabilitazione che possa collaborare con il sostegno per il bene del bambino? Parlo ovviamente del caso limite in cui la scuola e la ASL siano completamente oppositori alle rimostranze della famiglia.

Il concetto di corresponsabilità educativa, rafforzato dal DL 66/17, fa riferimento soprattutto all’assunzione di responsabilità congiunta di tutti gli insegnanti nella gestione del progetto educativo e tende a contrastare la diffusa pratica della delega ai soli docenti di sostegno o educatori.

Assumere delle responsabilità significa rispondere degli esiti delle proprie azioni, e questo è un punto fondamentale da tenere sempre presente.

Il problema che lei solleva non riguarda la corresponsabilità a livello di scuola ma, in generale, il problema di chi e come ha il potere di decidere sugli interventi educativi da attuare.

Queste decisioni sono prese dal GLO e formalizzate nel PEI. I genitori fanno parte del GLO e possono di sicuro esprimere la loro posizione, e se vogliono possono anche chiedere che partecipino all’incontro degli specialisti di loro fiducia. Dal punto di vista formale il parere di un genitore vale tanto quello dello specialista dell’ASL, ma alla fine il GLO deve arrivare a una decisione unica.

Ma non finisce lì! Quello su cui bisogna sempre insistere è la verifica degli esiti, ed è questo il punto chiave del concetto di assunzione di responsabilità.

Il piano di lavoro proposto dall’ASL deve prevedere il raggiungimento di obiettivi specifici, da verificare in modo il più possibile oggettivo, ed è così che si vede se la proposta è o non è valida. Questo è il punto su cui potete fare molto come genitori, prima verificando che gli esiti siano descritti in modo inequivocabile, poi esigendo una seria valutazione ed eventualmente un cambio di rotta, anche sostanziale.

I genitori possono proporre, ma non imporre, la consulenza di uno specialista di fiducia a scuola, ma la sua partecipazione al GLO non può essere impedita.

Condividi

Inserimento: 19 Agosto 2021

FAQ correlate