Istruzione domiciliare e parentale

Che differenza c'è tra istruzione domiciliare e parentale?

Anche se in entrambi i casi l’alunno fa scuola rimanendo a casa propria, sono due modalità di istruzione totalmente diverse.

L’istruzione domiciliare si attiva su richiesta dei genitori e con una certificazione medica in cui si dichiara che l’alunno, a causa di una grave patologia, non può frequentare la scuola. Egli viene viene considerato sempre iscritto a scuola e sarà seguito, nei modi da concordare con la famiglia a casa o a distanza, dagli insegnanti della classe.
Se ha una certificazione di disabilità continuerà ad avere il supporto dell’insegnante di sostegno. Si convoca il GLO, si approva il PEI e riceve regolarmente il documento di valutazione (la pagella). Alla fine dell’anno viene scrutinato come tutti i compagni per l’ammissione alla classe successiva.
Principale normativa di riferimento è oggi l’art. 16 del Dlgs 66 del 2017. 
Da considerare anche le linee di indirizzo sull’istruzione ospedaliera e domiciliare del 2019.

L’istruzione parentale, o homeschooling, deriva da una libera scelta dei genitori che dichiarano di assumersi totalmente, direttamente o incaricando qualcuno, il compito e la responsabilità dell’istruzione dei figli. Non è richiesta nessuna motivazione o certificazione, basta dichiarare di avere la capacità o i mezzi per farla. A fine anno sosterranno un esame di idoneità per essere ammessi alla classe successiva.
Gli alunni con disabilità in istruzione parentale non hanno insegnante di sostegno. L’assistente o educatore può essere conservato se il comune lo fornisce per interventi a domicilio, ma non si fruisce automaticamente dello stesso servizio fornito a scuola. Non viene redatto il PEI e anche loro sostengono l’esame annuale (dm 5/2021) .
Si veda Dlgs 62/17 art. 23.

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Inserimento: 11 Luglio 2021 Ultimo aggiornamento: 21 Aprile 2024

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