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Escludere da un viaggio all’estero un ragazzo con problemi di comportamento

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È corretto escludere un ragazzo frequentante la scuola secondaria di secondo grado dal viaggio di istruzione all’estero in quanto DOP e cosa dovrebbe fare la scuola per lui nel periodo in cui i compagni sono fuori. Sono una madre molto alterata.

Il viaggio di istruzione rientra nelle attività didattiche, equiparato ai giorni di lezione, e l’esclusione equivale di fatto a una sospensione, ossia a una punizione disciplinare.
La sospensione dalle lezioni va decisa dal Consiglio di Classe a seguito di gravi o reiterate mancanze disciplinari e deve fare riferimento a fatti precisi, non può essere data a titolo preventivo o con motivazioni generiche. Nel provvedimento di sospensione deve essere indicato anche cosa fa il ragazzo nel periodo di mancata frequenza.
Non è certamente semplice per la scuola accompagnare in un viaggio di più giorni un alunno con Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP). La partecipazione può essere inserita in un contratto educativo (“partecipi a certe condizioni”) che va però gestito e spiegato bene altrimenti il rischio che egli viva questo come un atto di ingiustizia nei suoi confronti, alimentando ulteriormente il suo atteggiamento oppositivo, è molto alto e il patto educativo va a rotoli prima di iniziare. Questa lettera della madre “alterata” mostra che purtroppo siamo già su questa strada.

Voto in condotta per alunni con diagnosi di disturbo del comportamento

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Qual è (se c’è) la normativa di riferimento per la valutazione della condotta per gli allievi con diagnosi di disturbo del comportamento.

Se parliamo di alunni con disabilità il riferimento per il primo ciclo è il DL 62/17, per il secondo il DPR 122/09. In entrambi i casi si dice che la valutazione degli alunni con disabilità è riferita al loro PEI sia per quanto riguarda il comportamento che gli apprendimenti. Vale quindi anche per il voto di condotta: il voto negativo può essere dato se il ragazzo non ha raggiunto i propri obiettivi di comportamento indicati nel PEI, non se ha avuto in generale un comportamento scorretto.

Se la diagnosi non ha comportato la certificazione di disabilità, il voto di condotta viene attribuito come per gli altri alunni. Nessuna norma prevede procedure o criteri particolari per loro. Resta solo il buon senso…