Da oltre trent’anni mi occupo dei ciechi del Togo, in Africa.
Tutto è iniziato con il supporto a una scuola per bambini non vedenti che si chiama Institut des Aveugles de Togoville, conosciuta anche come “Kekeli Neva” che in lingua locale, Ewé, significa “Venga la luce”. Anima di questa iniziativa è stata un’amica, Urbana Carezzoli, che ha dedicato a questa scuola gli ultimi 10 anni della sua vita. Urbana era cieca e immobilizzata: non ha praticamente mai abbandonato il suo letto per 40 anni. E’ morta nel 2000 e da allora cerco io, in qualche modo, di portare avanti come presidente l’associazione che lei ha fondato, chiamata Gruppo San Francesco d’Assisi.
Le iniziative per i ciechi si sono con il tempo evolute e oggi la nostra associazione opera attraverso un articolato servizio locale, chiamato PINV Project d’Integration des Non Voyants, che sostiene in vario modo cinque scuole per ciechi del Togo oltre a una trentina di studenti delle due università del paese, di Lomé e Kara, a cui il PINV fornisce non solo supporto economico necessario per vivere ma anche libri braille e altro materiale.
Pubblico qui sotto alcune fotografie. Ne trovate molte altre nel sito dell’associazione, assieme a numerosi video.

Con una bambina cieca nella scuola di Kara – Aprile 2018
Con alcune bambine cieche che, approfittando della vicinanza al momento della fotografia, mi toccano per capire come sono fatto – Maggio 2013

Con il gruppo degli studenti universitari ciechi e Padre Fabio Gilli, comboniano non vedente. Lomè, maggio 2014
Due ragazze cieche imparano ad usare un lettore MP3 per gli audiolibri appena consegnato –

All’istituto dei ciechi IFRAM di Sokodé – Aprile 2018